domenica 17 giugno 2012

COSA NE PENSI DI VERONA?


Caro amico
La Associazione Imprenditori in Collaborazione con l'Università degli Studi di Verona invita i lettori di questo blog a partecipare ad un'indagine esplorativa sull'immagine di Verona. 

Si tratta di rispondere ad alcune (poche) domande su Verona. L'obiettivo è capire in termini scientificamente accurati come viene percepita Verona all'estero ed in Italia. Questa indagine, proposta in quattro lingue, italiano, spagnolo, portoghese ed inglese e diffusa in tutti i paesi del mondo, anticipa un questionario molto più articolato che verrà proposto in otto lingue a fine estate.

Di seguito i collegamenti alla nostra indagine realizzata in quattro lingue, .
Scegli la lingua che preferisci, rispondi alle domande ed invia ai tuoi amici il questionario nella loro lingua:
Italiano,  SpagnoloPortogheseInglese
Ti chiediamo 10 minuti del tuo tempo.Se vuoi fai partecipare a questa indagine anche i tuoi amici italiani o di qualsiasi altra parte del mondo.

In questo modo ci aiuterai ad offrire servizi migliori e a saper comunicare meglio con chi vorrebbe venire a visitare Verona per turismo o business

I risultati dell'indagine, che potrai presto vedere nel sito, non hanno fini di natura commerciale e saranno usati esclusivamente per scopi di ricerca. Non verranno raccolti i dati di chi partecipa all'indagine e le risposte, quindi, resteranno assolutamente anonime.


Ancora grazie per la collaborazione
Lo staff del Progetto territorio Verona

domenica 3 giugno 2012

3 FENOMENI DALLE URNE

"Chi è liberale e si batte per sussidiarietà e famiglia, meno spesa pubblica ammazzacrescita e dimagrimento dello Stato tassicodipendente, ha pochi mesi per lanciare dal basso un soggetto politico che col Pdl attuale e il suo sterile continuismo nulla può avere a che fare, sempre che trovi facce nuove e insieme conosciute, forti di una propria credibilità e coerenza. Altrimenti, gli italiani non potranno che confermare alle politiche quel che oggi hanno espresso: e ancor più lo faranno di fronte alle prevedibili agonie recessive, se l’Europa esplode come tutto lascia sembrare.
Ma "cosa te lo scrivo a fare" Sonny, se già ci pensa Giannino che è molto + bravo di me?
Abitualmente, sul blog qui evitiamo commenti solo politici, ci concentriamo sull’economia e dunque sulle politiche economiche. Ma mi pare che per una volta si debba far eccezione. Il ballottaggio delle amministrative ha confermato e amplificato il primo turno. Tutto potete dire e pensare, tranne che esserne rimasti stupiti se leggete – non ho detto se condividete, ma se leggete – quanto da mesi scrivo su queste colonne. Chiunque abbia un minimo di antenne sensibili per cogliere ciò che si muove di recente sempre più tumultuosamente nella testa, nella pancia e nel portafoglio degli italiani, non credo possa dire “non me l’aspettavo”. Leggendo le migliaia di lettere che mi arrivano – sono diventate davvero migliaia dacché abbiamo lanciato l’iniziativadisperatimai@radio24.it – e le centinaia di telefonate, personalmente avevo avere dubbi. In sintesi, e lasciando a ciascuno il pieno diritto di spaccare il capello per cogliere questo o quel dato a mio giudizio più di contorno, siamo in presenza di tre macrofenomeni. Uso questo termine perché cambiano il quadro della politica italiana. Nel senso che la seconda Repubblica come l’abbiamo conosciuto è fi-ni-ta. Era già finita politicamente dopo una troppo lunga agonia che non ha fatto bene al Paese, mentre l’euro si avviava a propria volta a diventare un Vietnam. Ma ora è definitivamente sepolta, per espresso e inequivocabile segnale degli italiani.

È finita innanzitutto perché il crinale Berlusconisì-Berlusconino che ha dominato dal 1994 viene archiviato e diventa materia per gli storici – di qui a un futuro mediolungo, per il momento suggerirei di astenersi. Viene archiviato non nel senso – qualcuno nel vecchio centrodestra scommetto che continuerà a pensarlo, povero lui – che Berlusconi non si è esposto alle amministrative mentre, se tornasse a battere un colpo alle prossime politiche, allora sì che le cose tornerebbero come prima. Viene archiviato perché dovunque i ballotaggi sono stati ancora tra vecchia destra e vecchia sinistra, la destra è stata nella stragrande maggioranza dei casi travolta. Se qualcuno penserà a destra che la Puglia fa eccezione, è meglio che ci ripensi. Un conto è la maggior compattezza relativa a seguito della presenza di leader locali con un proprio radicamento, come nel caso pugliese da Lecce a Trani, altro è il senso generale dell’evaporazione del centrodestra a cominciare dal Pdl, in tutto il Nord dell’elettorato d’opinione, che ne rappresentava storicamente un bastione. Da Como a Lecco a Monza scendendo a Lucca e Camaiore, il Pdl evapora. La credibilità di chi ha per 18 anni promesso politiche liberali e sussidiarie, liberalizzazioni e privatizzazioni, meno spesa pubblica e meno tasse, e ha fatto esattamente l’opposto o ha fatto i fatti propri, è semplicemente finita.

CONTRO IL CAFFE' IN CIALDE

preso dal blog Piccolosocrate

"Come sempre per mancanza di tempo o per pigrizia finisco per copiare il materiale che cerco piuttosto che realizzarlo in proprio, comunque questo post sarà il primo di una serie di riflessioni in merito all'uso distorto ed eccessivo che si fa oggi del packaging"

Da qui in poi La macchina del caffe Nespresso è arrivata nella mia cucina più di un anno fa. Oggetto di design della Krupp o pur sempre una consuma-capsule con lo spot di George Clooney.


In 16 motivi 6 pro e 10 contro ecco perché ho deciso di tornare al caffe fatto con la macchinetta tradizionale: la moka della Bialetti, modello anno 1933, corpo in alluminio e manico di bakelite.

Perchè abbandonare il caffé NESPRESSO?

1. Prezzo
Costa caro, 30 centesimi a caffè fatto in casa/ufficio sono veramente troppi anche per un intenditore. Non stiamo pagando qualità e le proprietà del caffè, ma tutto il marketing, la pubblicità, lo spot, il packaging…

2. Anticalcare
La macchina per caffè si lava solo con le costose soluzioni anti-calcare autorizzate dalla casa ed in vendita presso i rarissimi punti vendita Nespresso.

3.Inquinamento
Ogni capsula inquina più di un pacchetto di caffè da 200gr. Moltiplicare per il numero quotidiano di caffe… e farsi venire i sensi di colpa è quasi normale.

4. Gusto?
Il caffè non viene mai forte, anche se ne fai uno corto. Certo fa anche la schima ma come spieghi la differenza tra un Arpeggio ed un Roma a chi non usa la Nespresso? Tra Livanto e Capriccio? Tra Decaffeinato e Decaffeinato intenso?

5. Reperibilità del caffè
Puoi comprare solo in alcuni punti (a Roma sono solo 2) oppure online a prezzo maggiorato. Se disgraziatamente rimani senza caffè, il vicino non può prestartelo !

6. Accessori inutili
Quando hai bisogno di un caffè che te ne fai di 40 accessori inutili (e costosi) ?

7. Capsule Nespresso compatibili?
Per le stampanti esistono le cartucce commerciali, per la Nespresso non esiste soluzione, niente capsule compatibili

giovedì 31 maggio 2012

UN INCUBATORE DI STARTUP PER IL CIBO LOCALE, SI FA A SAN FRANCISCO, PERCHE DA NOI NESSUNO FA COSE SIMILI?

Nella baia di San Francisco nasce Local Food Lab, il primo incubatore di start-up per il cibo prodotto a livello locale e in modo sostenibile. 
Post preso da:  http://www.societing.org/2012/05/incubatore-local-food-lab/

Nel mondo giornalmente aumenta la domanda di prodotti locali in quanto i consumatori hanno acquisito la consapevolezza sui vantaggi ambientali, economici e sociali nel fare scelte alimentari responsabili.

Le difficoltà principali nella diffusione di prodotti locali è relativa alla distribuzione della merce e le barriere d’entrata risultano ancora troppo elevate.

Il Local Food Lab cerca di risolvere questi problemi creando uno spazio di lavoro collaborativo dove poter sviluppare la propria idea imprenditoriale sul cibo locale e avere un supporto di know how per sostenere la start-up; infatti il Lab viene fuori dalla Columbia Business School’s Eugene Lang Entrepreneurship Center, una sorta di incubatore di start-up per studenti.

L’idea è quella di fornire agli imprenditori agricoli e alimentaristi strumenti per poter riprogettare, attraverso un modello collaborativo, tutta la produzione e la distribuzione dei prodotti che devono essere prodotti in territori vicini a dove verranno consumati.

Dal portale si legge che il Lab si propone «di facilitare le pratiche commerciali cooperative attraverso un’associazione di imprenditori e membri della comunità dedicati alla creazione di una alternativa socialmente più giusta e rispettosa dell’ambiente al nostro sistema alimentare tradizionale».

IL LIBRO BIANCO DELL'INNOVAZIONE SOCIALE

E' disponibile la traduzione italiana de "Il libro bianco dell’innovazione sociale. Come progettare, sviluppare e far crescere l'innovazione sociale " realizzato dal NESTA (National Endowment for Science Technology and the Arts).
 post preso dahttp://weblog.ahref.eu/il-libro-bianco-dell2019innovazione-sociale 

Interazione, innovazione e collaborazione sono i principi base della Social Innovation, sapientemente riproposti e rielaborati all’interno del testo Il libro bianco dell’innovazione sociale compilato dal think thank del governo inglese NESTA (National Endowment for Science Technology and the Arts) che da anni ha il compito di stimolare la creatività dell’economia inglese, e che vede tra i suoi curatori Alex Giordano, uno dei massimi esperti italiani di C, insieme ad Adam Arvidsson firma nota della sociologia globale contemporanea.

Con un chiaro approccio realistico, dimenticando le teorie e le formule da manuale, il testo vi propone nient’altro che un’attenta e cosciente osservazione dei meccanismi odierni, filtrando il tutto con un forte senso critico volto alla praticità delle soluzioni. Non si tratta dunque di rimpastare modelli passati e pochi affini alle attuali dinamiche socio- economiche, ma si tratta di una chiara esortazione all’impiego delle risorse di cui noi tutti siamo detentori: dalla sfida per la riduzione delle emissioni di Co2, alla lotta alla povertà fino alla salvaguardia per la salute delle persone.

giovedì 17 maggio 2012

GRECIA OUT? EBBENE SÌ. MA ANCHE LA MERKEL NON SE LA PASSA TANTO BENE

dal blog chicago.blog di Oscar Giannino 
Alle prime proiezioni sul disastroso esito delle elezioni greche, Citigroup ha innalzato la sua stima di probabilità di uscita di Atene dall’euro a un range tra il 50 e il 75% nei prossimi 12-18 mesi. In effetti è comprensibile, tenendo conto che conservatori e socialisti pro Europa sono senza maggioranza in parlamento, e costretti a cercare in tre soli tentativi un partito aggiuntivo di maggioranza prima di un nuovo scioglimento che sarebbe l’anticamera dell’uscita dall’euro.

 Il primo tentativo affidato ai conservatori si è esaurito in poche ore, affossato da Sinistra democratica, il più piccolo dei partiti di sinistra e in teoria il più filoeuropeo. Il secondo è toccato a Syriza, la sinistra radicale contraria alla terza tranche di aiuti in cambio di altri 11 miliardi di rigore. Il terzo al Pasok, che dicendo no nella seconda mano alla sinistra radicale se lo vedrà restituire, e ha una chanche solo se a quel punto contraddice la campagna elettorale – e convince anche i conservatori a farlo – dicendo sì alla ricontrattazione del pacchetto europeo chiesto dai 21 eletti della Sinistra democratica. Con una maggioranza che sarebbe comunque assai debole. Risultato: par proprio che si rivada a votare, Syriza è convinta di aumentare il suo vantaggio alle urne e di poter guidare una coalizione di sinistra estesa contro l’Europa per rinegoziare tutto. Parola d’ordine “no all’austerità”. In altre parole, Grecia fuori dall’euro.

AI CITTADINI TRIBOLATI DI BRUSTOLEM SUL GRADELA, UN FRATERNO E INCORAGGIANTE SALUTO


Riprendono le "Cronache di Brustolem, sul Gradela", il nostro sindaco è stato rieletto!
Sorelle cittadine e fratelli cittadini pure, gioite! Il vostro beneamato sindaco è stato rieletto in modo plebiscitario. Sarebbe stato un plebiscito perfetto se Toni Calzetta, da Noi benevolentemente assunto con la qualifica di stradin e questo malgrado le sue tre lauree, ma solo considerando che è poareto in canna, non avesse votato CONTRO! Contro a Me, che sono il Sindaco. Non temete per la lacrima che mi brilla sul viso composto nel dolore. Questo mondo non è fatto per la riconoscenza. Forse quando mi trasferirò a fare il Sindaco nell’AldiLà, allora potrò sperare nella riconoscenza. Pensate che l’ingrato contestava il progetto della circonvallazione, che il mio stesso cognato (uomo di grande fiducia nostra, mia) aveva progettato, perché passava proprio nel letto del Gradela! Mi domando come fa un povero ing. stradino a contestare il SUO sindaco! Il Gradela è un fiume e, come si evince dalla relazione di MIO cognato, in un fiume ci passa il fiume. Questo è incontestabile e anche uno con tre lauree, e per giunta stradino, dovrebbe capirlo. Nessuna legge dice di che fiume si tratta. E noi abbiamo scelto un fiume di macchine. Cosa c’è di male?